“Finalmente rap italiano che vale la pena di ascoltare. Di rime in TrogloDigital – secondo album del trio lucano – ce ne sono eccome, ma niente luoghi comuni. Sotto sotto il modello è “strofa con rap e ritornello soul cantato”, eppure siamo anni luce sopra la media per come lo si applica. Le rime di cui sopra abbinano numeri linguistici e visioni, e con ciò riescono anche a dire cose serie(vedi Piaccio a Luca), che cantando le gioie della promiscuità sorpassa al volo l’omofobia e la sua pura condanna. La musica sa di boogie, electro, rock, pop e tanto funk, senza sfociare in inutile crossover. E poi c’è il concept dichiarato nel titolo, nipote dell’afrofuturismo e di George Clinton. “Sul mio ponte sventola bandiera freaky, fossi in politica il mio voto andrebbe a Vendola Nichi”, insomma. E così sia.”
“I demolitori dell’hip hop italiano, sfuggono agli stereotipi e creano, forse fra i soli in Italia in questo momento, un suono che non rientra in alcuna precisa catalogazione” (Rolling Stone)
“Una delle realtà più interessanti e divergenti che una certa Italia abbia partorito negli ultimi anni” (Il Giornale)
“Hanno veramente trovato il modo di essere gli Outkast italiani. Non scopiazzando calligraficamente il modello originale, ma mantenendo invece un forte accento su una propria identità artistica, sui propri colori, sui propri tic linguistici” (Mucchio Selvaggio)
“Una delle realtà più originali e spiazzanti fra i nuovi nomi del rap italiano… e una delle migliori” (Redbull.com)